Michele Soavi torna dietro la macchina da presa con un nuovo horror intitolato Catacombs Club. La pellicola racconterà le vicende di un maestro di canto che si ritroverà in un passaggio sotterraneo di Londra, finendo per arrivare in un luogo dove troverà creature sepolte durante l'invasione romana. "Il film inizierà con un flashback dei tempi antichi, proprio come in "La chiesa" - ha detto Soavi - E finirà durante un concerto alla Royal Albert Hall. Non voglio dire troppo adesso, tranne che ha lo stesso spirito di Dellamorte Dellamore e la stessa atmosfera".
Michele Soavi è nato a Milano il 3 luglio 1957. Appassionato di arti figurative, decide fin da giovanissimo di dedicarsi alla recitazione. Ma fin dai primi set, rivela un'attitudine alla direzione, che più di un regista tenterà di mettere alla prova. Formatosi professionalmente sui set di Joe D'Amato, diviene poi aiuto di Lamberto Bava e Dario Argento. Proprio dalla collaborazione con il regista romano nasce il suo documentario "Dario Argento's world of horror".
Nel 1987 il suo primo lungometraggio "Deliria" lo porta all'attenzione del pubblico e della critica, soprattutto a quella d'oltreoceano. Argento gli affida quindi la regia di due pellicole horror: "La Chiesa" e "La Setta", che lo hanno definitivamente consacrato come suo degno erede. Spinto dal desiderio di staccarsi da questa etichetta, Soavi ha spiazzato tutti realizzando nel 1994 "Dellamorte Dellamore", una meditazione sul destino e sull'amore, tratto dall'omonimo romanzo di Tiziano Sclavi.
Tra il '95 e il '98 si limita a dirigere spot pubblicitari, ma nel 1999 torna dietro la macchina da presa per un film destinato alla tv: "Ultimo 2 - la sfida". Visto il successso, l'anno successivo il regista milanese realizza il notevole "Uno Bianca". Seguono altre fiction: "Il testimone", un insolito "San Francesco" e il serial-thriller "Ultima pallottola", che lo riconcilia in parte con le atmosfere degli esordi.
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